Calendario dell’Avvento, III settimana. La pompe à l’huile provenzale
Benvenuti alla terza puntata del Calendario dell’Avvento 2019 di Viaggiodolceviaggio, che segue quelle dedicate ai Polvorones spagnoli di Daniela del blog Noiconlevaligie e al Cranachan scozzese di Ilaria del blog Destinazione Irlanda & Uk.
Oggi il gradito ospite è Antonella, che lascia per un attimo il suo blog Iviaggidellanto, ricco di articoli su svariati paesi del mondo (a me, per esempio, sono piaciuti molto quelli dedicati agli stati del Sud degli USA) per venire a donarci una ricetta molto particolare della tradizione provenzale.
Antonella ci parla infatti della pompe à l’huile, uno dei dolci di Natale che fa parte dei 13 dolci tradizionali provenzali, e che mi pare proprio sia davvero originale: negli ingredienti, nella forma… e nell’origine del nome!
La pompe à l’huile, il dolce di Natale della Provenza
RICETTA, DOSI, PROCEDIMENTO, CURIOSITA’ SULLA POMPE A L’HUILE, DOLCE TRADIZIONALE PROVENZALE
La pompe à l’huile è un dolce tradizionale che racchiude in sé tutta l’essenza della Provenza.
Si tratta di una focaccia dolce – in alcune zone la chiamano anche “fugasse” – a base di olio di oliva e profumata ai fiori d’arancio. Sono proprio questi due ingredienti tipicamente mediterranei, oltre al fatto che non è particolarmente dolce, che me l’hanno fatta amare dal primo morso.
La pompe à l’huile fa parte dei tredici dessert di Natale della tradizione provenzale, ma secondo me è buona da mangiare tutto l’anno.
Il nome sembra derivi dall’abitudine di “pompare” un po’ di farina nei contenitori dell’olio per recuperare quello rimasto sul fondo. All’impasto che ne risultava veniva aggiunto un po’ di zucchero, steso e messo nel forno.
Mi piace molto questa origine che sa di campagna, e deriva dalla bella abitudine di non sprecare neanche un grammo dei preziosi frutti della terra.
Ingredienti e dosi
500 gr di farina di grano tenero
1 bustina di lievito di birra (25 gr)
90 gr di zucchero a velo
2 cl di acqua aromatizzata ai fiori d’arancio
25 cl di olio di oliva extra vergine
25 cl di acqua
1 arancia non trattata
Procedimento
- Sciogliere il lievito in acqua tiepida, e ridurre a pezzetti la buccia dell’arancia (senza la parte bianca).
- Unire la farina allo zucchero, aggiungere il lievito, l’acqua ai fiori d’arancio, l’olio e le zeste di arancio.
- Mescolare il tutto e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo e formare una palla, da lasciar riposare per due ore a temperatura ambiente. Tener conto che l’impasto dovrà raddoppiare di volume.
- Tirare la pasta dandole una forma tonda di circa un 1 cm di spessore e praticare al centro 5 tagli – come le dita di una mano – aprendoli leggermente per creare il decoro tipico della pompe à l’huile. Lasciar riposare ancora un’ora.
- Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti e irrorare con olio d’oliva all’uscita.
Come vedete, gli ingredienti sono molto semplici ed anche il procedimento ricorda proprio le torte della nonna, con quel profumo di olio in più che mi riporta alla Liguria della mia infanzia!
Come ho scoperto la Pompe à l’huile?
Una sera d’estate, cenando a casa di amici in Provenza, abbiamo iniziato a parlare delle tante tradizioni di questa zona della Francia così particolare rispetto al resto del Paese. Sono rimasta stupita e incuriosita dal fatto che sulla tavola della Vigilia di Natale debbano essere presenti, secondo la tradizione, ben 13 dolci e che proprio la pompe à l’huile, da intingere nel vino cotto, sia quello che assolutamente non deve mancare.
Il giorno dopo il nostro amico Paul si è presentato con un pacchetto che conteneva una piccola “pompe à l’huile” per farcela assaggiare e, anche se era Ferragosto, ce la siamo mangiata con un buon bicchiere di vino.
Abbiamo riso molto mangiando un dolce di Natale in piena estate e sostituendo per ragioni climatiche il vino cotto con il rosé ghiacciato!
Ho passato diverse volte il Natale in Provenza e ho sempre preteso di avere a tavola la pompe à l’huile.
Sembrerà strano ma, ogni volta che sento il suo sapore così compatto, ritorno proustianamente con la mente a una sera d’estate, con l’aria profumata, il frinire delle cicale e le nostre risate sotto alla pergola.
Nel ringraziare Antonella per il suo contributo, che mi ha trasportata, chissà come, sia tra le atmosfere speziate ed accoglienti del Natale, sia in un caldo pomeriggio nel sud della Francia, lascio a tutti voi il link al suo bel blog: www.iviaggidellanto.com e, soprattutto, al suo articolo a tema, in cui ci racconta di tutti e 13 i dolci di Natale della tradizione provenzale.
8 commenti
Giovanni Ghisio
Che bella torta! Semplice e rustica, proprio da gustare. Il prossimo anno ci faremo un salto in moto e speriamo di poterla assaggiare in loco.
Quasi quasi provo a prepararla per il pranzo di Natale…
Complimenti a Elena e Antonella per l’articolo
viaggiodolceviaggio
Anche a me ha subito dato un’impressione di semplicità e gusto!
Grazie per i complimenti ad entrambe, ma in queste settimane stanno lavorando più che altro le mie graditissime ospiti! <3
Silvia - The Food Traveler
Mi ispira molto questo dolce perché se non è troppo dolce allora fa proprio per me. E poi la sua origine nata dalla necessità di non sprecare nulla mi sembra una cosa ottima, proprio come si faceva nelle nostre campagne.
viaggiodolceviaggio
Anche a me la sua origine è piaciuta molto!
L'OrsaNelCarro Travel Blog
La semplicità fattasi dolce! Che meraviglia e secondo me non è niente male! Chapeau sulle origini non nobili ma dal fine invece nobilissimo! 😉
Silvia Copasso Rochet
Mi piace molto questo modo cosi.. dolce di avvicinarsi al Natale!
Elena, ci fai scoprire sempre ricette e curiosità interessantissime. Grazie!
viaggiodolceviaggio
Grazie a te ❤
Liliana navarra
Sembra semplicissima, quasi quasi ci provo. 😉